Una donna che ha incarnato la lotta contro la mafia, da ieri non è più con noi ma tutto il suo impegno politico e sociale vivrà nei nostri cuori come spinta per non mollare mai e per combattere sempre il sistema malato e corrotto che deturpa la bellezza della nostra terra.
Una donna da ricordare per la grande etica che mostrava in ogni suo gesto, per le parole sempre chiare e trasparenti. Una vita che si trasformò in missione dopo l’assassinio del fratello Paolo e la vittoria (la supremazia) della mafia sulla Sicilia onesta e libera. Molti di noi la conobbero, ed ebbero l’onore di lavorarci insieme, in occasione dell’organizzazione della campagna elettorale per la Presidenza della Regione Siciliana nel 2006. La Borsellino era l’avversario naturale alla compagine politica collusa con Cosa Nostra, rappresentata da Totò Cuffaro, successivamente condannato per favoreggiamento alla mafia.
Anche allora i siciliani, chissà perché, scelsero di rimanere sudditi, schiavi, collusi col peggio.
In quell’occasione c’era stato un confronto fra lei e Beppe Grillo; sapevamo di divergenze sulla prospettiva politica, ed organizzativa, ma anche di un fortissimo rispetto reciproco. Beppe il 23 aprile di quell’anno pubblicò sul suo Blog l’appello al voto per Rita: “L’Italia non cambierà fino a quando la Sicilia non cambierà. Oggi l’Italia ha una grande opportunità, una grande persona: Rita Borsellino, per la presidenza della Regione Sicilia. Rita dà fastidio a destra e forse soprattutto a sinistra. Invito chi mi conosce, chi crede in un nuovo Rinascimento italiano, chiunque voglia un vero cambiamento in questo Paese ad appoggiarla pubblicamente”.
Purtroppo anche quella volta i voti di scambio, i voti delle false promesse e i non voti ebbero la meglio ma tutti noi siciliani onesti continueremo a lottare perché prima o poi la nostra terra sarà limpida proprio come i suoi occhi.