Sulla paradossale vicenda del centro disabili di Pozzallo, che il signor Giovanni Ciurciù vuole realizzare con fondi propri ma per il quale si sta scontrando con burocrazia e malapolitica, vogliamo andare fino in fondo. Abbiamo già presentato una interpellanza lo scorso 25 giugno, indirizzata al presidente della Regione Nello Musumeci, nonché agli assessorati competenti, e ci batteremo in Aula con tutti gli strumenti che sono necessari.
La vicenda è nota a tutti. I coniugi Ciurciù sono genitori di due ragazzi disabili, ormai deceduti che, coscienti della dura realtà di chi vive la loro stessa problematica, nel 2012 hanno dato vita alla Fondazione ‘Iolanda e Francesco Ciurciù – Onlus’. A questa Fondazione hanno destinato tutto il loro patrimonio di 2 milioni di euro e da lì, è iniziato il loro lungo iter per ottenere l’affidamento della ex Colonia Marina per ristrutturarla e farci un Centro Polifunzionale per le Disabilità. Dopo quattro anni di firme, autorizzazioni e nulla osta tra Soprintendenza, Genio Civile e Comune e con tutte le carte ormai in regola sino all’ultimo gradino dell’iter, tutto sembrava ormai chiaro e fattibile, sin quando è intervenuto l’assessorato regionale all’Economia, retto da Gaetano Armao a stoppare nuovamente questo sogno. E davvero non comprendiamo perché l’assessorato perda ulteriore tempo. Infatti i beni immobili possono essere dati in locazione sulla base del Dpr 296/2005 che, disciplinando le concessioni e le locazioni dei beni immobili demaniali e patrimoniali dello Stato, pur riconoscendo la doverosità dell’espletamento di procedure di evidenza pubblica, prevede delle eccezioni, come, appunto, quella della possibilità di dare gli stessi in concessione diretta, e/o locazione, per finalità di interesse pubblico. Una norma che, tra l’altro, viene più volte richiamata dalla Regione nelle modalità e criteri per la concessione in uso dei beni demaniali e patrimoniali.
Di questa assurda vicenda ci siamo occupati anche in queste settimane estive, attraverso diverse interlocuzioni private con i coniugi Ciurciù, consapevoli del fatto che si tratta di un bruttissimo esempio di cattiva amministrazione della cosa pubblica.
Per questo vogliamo assolutamente fare chiarezza su tutti questi rinvii e perdite di tempo che non ci convincono per nulla e che bloccano un bene e un investimento che avrebbe un valore enorme per la collettività.