È tempo di slanci in avanti. Le mimose servono solo l’8 marzo.

08 Mar 2021

La sfida che come donna voglio accettare è quella di lottare costantemente contro i pregiudizi di una società maschilista senza mai arroccarmi su posizioni estreme, ma sforzandomi di cambiare la realtà che vivo attraverso lo strumento politico, la lotta per i diritti. Proprio verso i diritti si può procedere per piccoli passi e ci si può affidare a grandi slanci. Si può avere in mente di dover procedere strappando piccole conquiste alla volta, ed è quello che noi donne facciamo oramai da decenni, oppure ci si può mettere a correre, per prendere una ricorsa, perché serve saltare un ostacolo.
Negli ultimi anni, per l’attività istituzionale che svolgo, mi sono accorta di quante decine di piccoli passi che abbiamo compiuto e di cui ci siamo rese protagoniste. Di una miriade di iniziative, di attività di sostegno a chi era, ed è, in difficoltà, di aggiustamenti normativi per mettere in sincronia leggi che viaggiavano parallele senza mai integrarsi, e tanto altro.
Ma tutto ciò sta nel solco dei soliti piccoli passi.
Oggi, grazie soprattutto alle nuove generazioni che crescono in ognuna delle nostre case, è un dovere pensare “oltre”. È necessario puntare ad una vera e propria “lotta” culturale ampia e dei comportamenti quotidiani. Oggi lo dobbiamo a tutte quelle donne ancora senza parola, ancora vittime, ancora sottomesse.
Ma lo dobbiamo, innanzitutto, alle nostre figlie. Dobbiamo costruire con loro un’alleanza fra generazioni che sappia produrre quello “slancio” con cui superare l’ostacolo.
Non è più tempo di “reclamare” diritti, oggi siamo nelle condizioni di poterli strappare e farli nostri, definitivamente.

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