Nel 1866 l’Associazione Internazionale dei Lavoratori propone d’introdurre la giornata lavorativa di 8 ore. Quasi 20 anni dopo, il primo maggio del 1886, 400.000 operai incrociano le braccia e scendono in sciopero. Nella città di Chicago si svolge un’importantissima manifestazione di protesta durante la quale dei provocatori, su commissione, lanciano una bomba a mano sul palco. Ne nascono tafferugli e i militari sparano sui dimostranti. Numerosi morti e decine di feriti sono il bilancio dell’attacco. Per i fatti di Chicago, un processo-farsa architettato dalle forze di repressione, condanna 8 innocenti sindacalisti all’impiccagione, l’11 novembre 1887. Per questo martirio il movimento dei lavoratori istituisce il 1° maggio come giornata di lotta e di memoria. Da quel tragico evento nasce l’attuale Festa del Lavoro, che unisce tutti i paesi del mondo e tutti noi lavoratori, nel ricordo di una grande battaglia per un grande diritto.
Oggi invece la lotta che portiamo avanti in Italia, così come già avvenuto in tutti i paesi più evoluti del pianeta, è l’affermazione del Reddito di Cittadinanza; perché stiamo dalla parte di coloro che vivono la tragicità del lavoro nero e del precariato cronico, o peggio ancora, che soffrono maledettamente per la disperazione indescrivibile che viene provocata dalla disoccupazione. E non c’è alcuna contraddizione fra il festeggiare il Primo Maggio e la battaglia culturale per il Diritto al Reddito. E’ una lotta unica e segue lo stesso solco tracciato nel 1866. Il rispetto dei diritti fondamentali. Il Movimento 5 Stelle sta, allo stesso modo, dalla parte dei lavoratori e dei loro diritti garantiti e dalla parte di chi il lavoro lo cerca disperatamente e gli viene negato nonostante l’art. 4 della Costituzione Italiana.
Buon Primo Maggio a tutti noi, che non ci fermiamo mai, e soprattutto a chi lo sta dedicando alla propria piccola o grande famiglia.