Eletti o nominati?

29 Giu 2018

Voglio fare alcune considerazioni rispondendo a chi erroneamente insinua che le candidature regionali del Movimento 5 Stelle siano state calate dall’alto.

Oggi purtroppo il cittadino si sente poco rappresentato dall’attuale legge elettorale nazionale perché con il sistema vigente si corre il rischio che chi, attualmente, già siede nei banchi del Senato o della Camera renda conto solo a chi lo ha inserito in lista in posizione utile, mancano difatti gli eletti ovvero i “prescelti direttamente dal popolo”. Questo mette in crisi il rapporto di fiducia che si instaura tra elettore ed eletto.

Cosa ben diversa succede in Sicilia dove la legge elettorale funziona con un sistema proporzionale su base provinciale; materialmente si entra dentro la cabina elettorale e si scrive il nome e cognome della persona reputata più meritevole, idonea, motivata all’importante funzione affidata.
Chi continua ad insinuare altro, forse non conosce o fa finta di non conoscere la legge elettorale siciliana. I siciliani votano con la preferenza, i candidati ricevono i voti individualmente, uno per uno. Non si può dunque parlare di nominati calati dall’alto per quanto riguarda l’ARS se non con riferimento ai 7 deputati facenti parte del listino che va come premio al candidato Presidente più votato. Il Movimento 5 Stelle è arrivato secondo ma se avesse vinto, la persona indicata nel listino non sarebbe coincisa comunque con l’attuale eletta, cioè la sottoscritta, pertanto anche in questo caso non si può dire o scrivere di “una certa deputata regionale calata dall’altro” riferendosi alla mia persona.

È giusto dirlo, va sottolineato, e vanno fatte le opportune distinzioni. Possiamo condividere o non condividere il sistema Rousseau del Movimento 5 Stelle dove i candidati si propongono avanzando la propria disponibilità alla candidatura per poi venire scelti dagli iscritti al Movimento stesso, con un semplice (ma ultra democratico) click. Ogni organizzazione politica ha i propri metodi nella selezione delle candidature ma superato questo momento di selezione interna, poi subentra quella che porta gli eletti al Parlamento Regionale e i nominati in Parlamento Nazionale. Questo quanto succede secondo le attuali leggi elettorali.

Superato il primo significativo chiarimento, ovvio, ma a quanto pare non per tutti… sarebbe di gran lunga più edificante innescare un dibattito sulla differenza fra eletti e nominati. I primi continuano a dare vita alla democrazia i secondi generano sfiducia nel sistema e nelle istituzioni, ecco perché è di fondamentale importanza parlare di riforma della legge elettorale piuttosto che continuare a scrivere illazioni mendaci sugli eletti alle regionali.

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