04
Mar
2021
Lo scorso anno il Parlamento siciliano ha emanato la norma che istituisce nell’Isola i “Percorsi Letterari degli Scrittori” di cui sono stata promotrice con uno specifico disegno di legge. Un’idea fin da subito sostenuta dal mondo della cultura, dall’Assemblea regionale siciliana e dal presidente Musumeci stesso. E grazie al decreto approvato, questo progetto virtuoso oggi sta andando avanti anche, e soprattutto, nella nostra provincia. C’è un tavolo tecnico istituito dal Libero Consorzio di Ragusa, di cui fanno parte i rappresentanti dei nostri dodici Comuni, e si sta lavorando sia alla definizione del percorso stesso che alla selezione degli autori che hanno vissuto in territorio ibleo.
In questo quadro complessivo, la Casa natale di Salvatore Quasimodo, facendo un esempio calzante, ha un valore pari a quella di Pirandello per il “Percorso” analogo che già esiste in provincia di Agrigento. Ecco perché la Regione deve intervenire senza perdere tempo, evitando di fare annunci non supportati da atti amministrativi concreti e immediati. Difatti la soluzione migliore sarebbe quella di acquisire l’immobile al patrimonio della Regione stessa. Garantendone quindi la tutela definitiva, aprendolo in maniera programmata e sicura al flusso turistico e culturale, valorizzandone il prestigio storico e la fruizione attrattiva in quanto già patrimonio d’interesse nazionale.
L’assessore ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Alberto Samonà, invece sembra non garantire tale attenzione. Sembra poco incline a far seguire atti amministrativi concreti e pubblici ai suoi consueti annunci del tutto privi di valore istituzionale. Non vorremmo che anche in questo caso – per dirlo con chiarezza – l’assessore intenda seguire la stessa strada che ha tracciato per la cosiddetta “Carta di Catania”. In quel caso annunciò il ritiro del “progetto” ma poi alle sue affermazioni non seguì nessun atto ufficiale.
Forse Samonà non ha ancora chiaro che per un assessore, peraltro regionale, fare “politica” deve significare necessariamente disporre “atti di governo”: lui sembra invece ancora fermo alla semplice comunicazione ai mass media e sui social. Peccato!