Non capiterà più di essere all’Assemblea Regionale Siciliana e trovarci di fronte Vittorio Sgarbi per potergli parlare apertamente, oggi si è dimesso!!! Eppure non capitava neanche prima, quando Vittorio Sgarbi era Assessore di questa Giunta Regionale, non lo abbiamo mai visto!!! Troppo impegnato a fare altro: il personaggio televisivo, il sex simbol di tutti i gabinetti d’Italia, il nudo, il dandy, calpestava l’etica in favore dell’apparire e dell’apparenza e intanto le opere d’arte non c’era tempo per valorizzarle. Ad oggi il polo museale di Ragusa è dimenticato e i reperti sono coperti di muffa, la fornace Penna rischia il crollo, il Convento della Croce a Scicli è ancora chiuso, anzi il paese rischia la revoca del riconoscimento Unesco per ACIF. Ci troviamo difronte ad un patrimonio immane di potenziale ricchezza di cui nessuno si occupa.
L’ex Assessore non ha perso giorno per offenderci, nel migliore delle ipotesi ci ha preso per capre. Io non me ne sono curata perché personalmente non mi conosce e il suo giudizio è frutto di un pregiudizio e quindi è inutile. La sua visione gerarchica e classista altro non è che lo specchio di un bigottismo travestito da provocazione e trasgressione, atteggiamenti che emulano figure alla Gabriele D’Annunzio, decadente e peccatore. Lui non lo incarna e non vogliamo tanto, ci sarebbe bastato avere un bravo Assessore.
Fortunatamente il titolo di studio non inquadra un essere umano, creatura molto più complessa della pila di libri su cui siede. Una mente aperta è in molti casi superiore a una mente con un bagaglio nozionistico, la libertà mentale genera creatività che è innovazione e sviluppo. A volte le idee migliori nascono dalla mancanza di contaminazioni e condizionamenti. Libri, istruzione, università, sono vitali ma non saranno mai la chiave di lettura del genere umano.
Il partito che ha ideato, denominato Rinascimento, puntava su persone elette nel nome dell’arte ma nella storia non è mai esistita alcuna relazione tra artisti e valore sociale. Gli artisti, sono uomini meravigliosi ma spesso normali, miserabili, incompresi e a volte poco colti, non degli eletti . L’Italia che tanto ha idealizzato poi è il primo a condannarla offendendo l’assenza di istruzione di chi oggi è il suo avversario politico che rappresenta il 33% del popolo italiano. Solo superando questo approccio elitario e tendendo ad una politica illuminista si punterà al progresso con una visione moderna. Non a caso il nostro sistema operativo si ispira al filosofo svizzero Rousseau e punta non al valore delle cose ma a quello degli uomini.
La Sicilia non è solo Pirandello, Quasimodo, Sciascia o Bufalino, la Sicilia non è neppure un museo. La Sicilia è una regione fatta soprattutto di persone. La Sicilia è una miscellanea di cultura accademica e popolare allo stesso tempo, la cultura immateriale, nel bilancio complessivo del sistema, vale tanto quanto la il contributo materiale delle opere d’arte o del patrimonio storico architettonico. Solo partendo dalla cultura del rispetto sarà automatico il rispetto per l’arte. Rispetto degli altri, delle diverse provenienze sociali, apertura verso chi non ha potuto studiare, cultura illuminista è l’abbandono del proprio senso di superiorità.
Questa sera è apparso, ci fa piacere averlo qua in aula per porgergli il nostro addio e dirgli che la prossima volta che verrà in Sicilia non lo deve fare da colonizzatore bensì da siciliano, senza voler portare via le nostre opere d’arte ma visitando la Venere di Morgantina, il Satiro danzante, l’Efebo di Mozia e l’Afrodite di Siracusa qua, nel loro luogo naturale di silenzio, dove l’assenza delle masse lo ricondurrà alla sacralità della nostra bellezza. L’ex Assessore Sgarbi finalmente sentirà un brivido sulla pelle, altro che stare nudo!!!. Quando vorrà ritornare in Sicilia dovrà avere rispetto per questa terra e per il suo popolo.