L’Italia è una Repubblica unita, spaccata sul lavoro

18 Mar 2018

Sono passati poco più di 200 anni dal 1815 al 2018 e, a giudicare da queste carte politiche, l’Unità d’Italia non sembra mai esserci stata; il 4 marzo 2018 il Regno delle Due Sicilie “conquista” la Sardegna, per il resto la situazione politica è ferma ad un’Italia profondamente, ed esplicitamente, spaccata in due: Nord e Sud.

Un Nord neoliberista che auspica un turbo-rilancio dell’economia e dell’industria mandando via gli stranieri considerati sempre come la causa principale di tutti i propri mali (fino ad un decennio fa erano i meridionali definiti “terroni”, adesso gli immigrati dal maghreb e dall’africa centrale). Un Nord che punta tutto sulla Lega di Salvini ed un berlusconismo “resistente”.

Un Sud perennemente martoriato, costretto ancora ad aggrapparsi a qualsiasi cosa che abbia una parvenza di “stato sociale” (perché non c’è proprio nulla da far ripartire se prima non viene irrorato un po’ di ossigeno): mancano i collegamenti stradali e ferroviari, chiudono gli ospedali, l’agricoltura, che potrebbe essere la carta vincente, è sempre più controllata dalla speculazione delle “gdo – grande distribuzione organizzata”, la burocrazia meridionale, infine, stringe il cappio attorno al collo delle più innovative start-up.
Insomma il Sud, nonostante le enormi difficoltà si conferma accogliente con tutti gli stranieri, vota Movimento 5 Stelle, provocando uno tsunami in tutto il continente, e si proietta come punto di forza del Cambiamento in Italia.   

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