La Sicilia è donna

06 Nov 2017

Il genere di un sostantivo ha il potere di influenzare l’immagine figurativa di una parola, per esempio fiume è una parola di genere maschile, quando pensiamo al fiume pensiamo all’abbondanza dell’acqua che scorre, al flusso che trasporta quindi il fiume è forte, straripa è impetuoso. In francese fiume si dice “riviere” sostantivo di genere femminile, la riviere è sinuosa, flessibile, calma, fertile è ricca costituisce un elemento di unione fra le sponde.
Non sarà certo una riflessione di linguistica ad indirizzare le nostre scelte politiche ma sapere che la Sicilia è un sostantivo di genere femminile ci aiuta a rappresentare la nostra terra bella, ricca, amata, generosa, e fertile, ma anche fragile e abusata. La Sicilia è donna come la leggenda che narra l’origine del suo nome. Sicilia era il nome di una giovinetta figlia di un re del Libano al quale era stato predetto che, compiuti sedici anni, la figlia sarebbe stata divorata da un terribile mostro. Per salvarla il padre la mise in una barca e la lasciò andare in balia delle onde che la portarono in un’isola meravigliosa a cui diede il suo nome.

Le donne hanno sempre avuto un ruolo di primo piano nella storia della Sicilia. Nel 250 A.C. le donne si tagliarono le lunghe trecce per costruire le corde degli archi che sconfissero i Cartaginesi che assediavano Palermo. Ricordiamo alcune grandi donne della storia siciliana come Costanza D’Altavilla, Franca Florio, o Mariannina Coffa, grande poetessa italiana. La Sicilia è donna come la prima donna che ha divorziato in Italia, la baronessa catanese Maria Paternò o la prima donna che ha indossato i pantaloni in Europa, la passionale Massara Francisca. La Sicilia è donna come la coraggiosa Maria Occhipinti che, sebbene incinta di cinque mesi il 4 gennaio 1945 si sdraiò dinanzi alle ruote di un autocarro militare impedendo la partenza delle giovani reclute ragusane che in guerra non volevano andare. Siciliana è la prima donna italiana a essere votata come Presidente della Repubblica nel 1946, Ottavia Penna Buscemi; come siciliana è la prima donna sindaco di un capoluogo, eletta nel 1983 a Palermo, Elda Pucci. E non possiamo omettere la siciliana Franca Viola che nel 1965 si rifiutò di sposare l’uomo, un mafioso, che l’aveva rapita e stuprata. Tante sono le donne siciliane che hanno lottato e lottano contro la mafia: Francesca Serio, Felicia Impastato, Saveria Antiochia, Michela Buscemi, Piera Lo Verso, Rita Atria, Giovanna Giaconia, Rita Borsellino, Sonja Alfano, Maria Falcone.

La Sicilia è donna, come la testa della Gorgone che è il simbolo della sua bandiera, e come le tante donne che ogni giorno in silenzio con grande dignità studiano, lavorano, accudiscono i propri figli e portano avanti la cultura dell’eguaglianza, del rispetto delle diversità, delle reciprocità.

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