Il governo Draghi non ci ispira la minima fiducia. Spero che non gliela accordino i nostri a Roma

14 Feb 2021

Disatteso ciò che era stato postulato su Rousseau e le aspettative di Mattarella per un governo di alto profilo: l’esecutivo Draghi non ci ispira la minima fiducia, speriamo vivamente che non gliela votino i nostri colleghi a Roma.

Con l’assegnazione alla Lega del ministero dello Sviluppo economico, il Ministero della Transizione ecologica decantato su Rousseau, che ha convinto parecchi iscritti al Movimento a votare Sì, si può considerare morto in culla. Per quanto concerne la lista dei ministri, siamo profondamente delusi solo per usare un eufemismo. Non crediamo proprio che quando Mattarella auspicava ministri d’alto profilo immaginasse un esecutivo del genere, che, tra l’altro, si candida a far diventare voragine il solco, già profondissimo, esistente tra Nord e Sud. L’avere completamente escluso la Sicilia dalla lista dei ministri è un fatto imperdonabile che non può essere compensato da eventuali nomine di viceministri e sottosegretari. Si è passati da un governo a trazione centro-meridionale ad uno spiccatamente sbilanciato verso il Nord, e il fatto che questo avvenga ora che ci sono i soldi del recovery fund da spendere non ci lascia per nulla tranquilli.

La partita per la composizione dell’esecutivo andava giocata in tutt’altro modo, coinvolgendo anche i nostri parlamentari alla prima legislatura, che sono stati tagliati fuori da tutto. A Conte va il nostro ringraziamento e la nostra riconoscenza per quello che ha fatto durante la sua permanenza a Palazzo Chigi e per non aver accettato poltrone in questo esecutivo. Per noi resta un serio interlocutore

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