I Soldi ai Comuni annunciati da Musumeci? Finora non si è visto un solo centesimo e chissà quando arriverà la gran parte. I buoni spesa erogati finora grazie allo Stato

06 Apr 2020

I soldi ai Comuni annunciati da Musumeci? Finora non si è visto un solo centesimo nella casse dei Comuni e nelle tasche dei siciliani. Finora sono stati distribuiti beni di prima necessità solo in virtù dei soldi “nazionali”.

È veramente strano che 70 sindaci siciliani di centrodestra si lamentino e si scompiglino per l’operato del governo Conte in merito ai 4,3 miliardi di trasferimenti ricevuti addirittura in anticipo e ai 400 milioni (più di 46 solo per la nostra Isola) destinati esclusivamente all’emergenza alimentare che sta crescendo nell’intero Paese e in Sicilia. Non si comprende per niente né il punto di partenza né l’obiettivo di questa ennesima polemica sollevata.
Il fatto che siano tutti sindaci di centrodestra, o vicini ad esso per via di liste civiche di quello stampo, non depone certo in loro favore; appare difatti come un agguato, una coltellata in viso al Governo nazionale da cui dipendono ma che, a quanto pare, non hanno alcuna intenzione di rispettare manco durante il proprio mandato istituzionale; forse il Covid-19 ha colpito solo i Comuni guidati dalla destra e da Diventerà Bellissima?
Eppure, paradossalmente, questi stessi sindaci avrebbero potuto scagliarsi con maggiori motivi contro il governatore della Regione, contro il loro Nello Musumeci. Perché?
Semplicemente per il fatto, oramai noto a tutti, che i soldi stanziati dal Governo Conte sono già da alcuni giorni nelle casse di tutti i Comuni siciliani (è bastato veramente un click su di un tasto), mentre i super 100 milioni strombazzati da Musumeci, dai suoi assessori regionali e da tutto l’apparato siciliano di destra, sono ancora fermi nei cassetti e fra le pastoie burocratico-amministrative degli uffici della Regione stessa.
Quindi, da una parte il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, trasferisce soldi liquidi ai Comuni siciliani in tempi record e viene duramente contestato con atteggiamenti e dirette social a dir poco scandalosi e dall’altra Musumeci, che annunciando semplicemente una promessa di milioni che arriveranno, non viene scalfito da nessuna critica da parte dei suoi sindaci. Praticamente i suoi fedelissimi godono per il paniere vuoto del loro leader e inveiscono contro gli stessi buoni spesa che sono arrivati dal Governo nazionale, praticamente una spudorata messinscena senza precedenti.

Proprio ieri, su questo aspetto, è dovuto anche intervenire il presidente dell’Associazione dei Comuni siciliani, ovvero il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha chiesto tempi certi al presidente della Regione per i trasferimenti annunciati e soprattutto che tutti i sindaci siciliani possano utilizzare i fondi con deroghe chiare alle ordinarie procedure e rendicontazioni, che invece al momento sono complicatissime visto che i soldi regionali in realtà sono esclusivamente fondi europei. Il grande rischio è proprio quello, d’altronde, che questi soldi diventino un vero cappio al collo dei primi cittadini e dei bilanci comunali. Quindi chi ha ragione il presidente dell’associazione dei 390 Comuni siciliani o i 70 sindaci fedelissimi di Musumeci. Ed ancora, perché questi stessi non dicono nulla sulla cassa integrazione in deroga che ancora non si sblocca? Perché non urlano e gridano contro il mancato aggiornamento del Piano regionale per le pandemie fermo al 2009? Qualcuno si ricorda delle bacchettate del presidente Musumeci al Rettore dell’Università di Palermo, reo di aver fatto solo il suo dovere sospendendo senza se e senza ma le lezioni nelle aule? E dire che oggi il Governatore chiede “poteri speciali” senza saper utilizzare nemmeno quelli ordinari che già ha.

Evidentemente, ci sono due pesi e due misure, bilance da sottoporre a verifica metrica, oppure, lasciatemelo dire, c’è chi specula sulle difficoltà dei più fragili, c’è chi fa spudorata campagna elettorale anche in tempi e contesti di emergenza sanitaria. Alla fine tireremo le somme, una bella linea retta. Intanto prendiamo tutti appunti.
Partiamo dal primo: IL PANIERE DELLA REGIONE E’ ANCORA VUOTO.

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