Anzichè tagliarsi i vitalizi si sono aumentati le pensioni, Vergogna!

28 Nov 2019

La nostra Isola risulta la regione con la qualità della vita peggiore di tutta l’Italia, e forse potremmo anche dire di tutta l’Europa occidentale. Non lo dico io, o il Movimento 5 Stelle, assolutamente. Lo certificano gli istituti di statistica e il 14 novembre lo ha reso noto, come fa ogni anno, la rivista ItaliaOggi.

Siamo, da una parte la terra più attraente e più ricca di patrimonio culturale, monumentale, storico di mezza Europa e dall’altra invece siamo diventati una sorta di “zattera” alla deriva nel Mediterraneo per responsabilità assolutamente politiche e istituzionali.

E tutto questo perché?
Perché da 73 anni siamo governati da politici che hanno legato la crescita della Sicilia al palo dello scambio di voti, dell’asservimento alla mafia, del consociativismo fra i partiti e il malaffare. Politici che hanno pensato solo ai propri interessi personali.

Cosa dicono gli ultimi dati di questi giorni?
Dicono che le 9 città, capoluogo di provincia, della Sicilia stanno tutte fra le ultime 15 d’Italia. Ragusa è al 93° posto (ed è la migliore siciliana!!!) e Agrigento è l’ultima in classifica al 107esimo posto. In mezzo ci stanno tutte le altre nostre città: Messina 95, Palermo 98, Enna 99, Siracusa 100, Trapani 101, Caltanissetta 103, Catania 104, e questa situazione attuale è, addirittura, peggiore di quella dello scorso anno. Quindi la qualità della vita in Sicilia peggiora di anno in anno.

C’è anche un’altra notizia che mi ha colpito tanto in questi ultimi giorni, visto l’impegno per le Strade degli Scrittori, è la cosiddetta #LeggeBacchelli.
Una legge promulgata nel 1985 con cui si istituì un fondo in favore di cittadini illustri venutisi a trovare in uno stato di particolare necessità economica. Un vero e proprio ‘vitalizio’ utile (questo sì) al sostentamento di illustri italiani che hanno acquisito particolari meriti nel campo delle scienze, delle arti, dello sport e delle lettere, oppure del lavoro e dell’economia.

Un VITALIZIO LEGITTIMO a chi ha dato tutto sé stesso ed ora ha un bisogno reale di aiuto da parte della collettività e dello Stato stesso. Non quindi un privilegio, uno spreco, una doppia pensione, una regalia, bensì il riconoscimento di un merito e di un grande valore umano, etico o professionale.

La considerazione finale di questo mio intervento pertanto mi sembra già prevedibile, già chiara!

Quale merito, quale valore, quale sforzo umano-etico-professionale contraddistingue la casta politica dei deputati regionali di questi ultimi 73 anni per meritare un VITALIZIO LEGITTIMO?

Quale bisogno, quale necessità economica, può giustificare un esborso di risorse da parte dello Stato, o della Regione in questo caso, per riversare altri soldi nelle tasche dei parlamentari siciliani con vitalizi e aumenti di pensione?
Di quali grandi risultati si può vantare la classe politica siciliana? Quale crescita è stata prodotta dalla politica e dai partiti dal dopoguerra ad oggi? In cosa siamo migliori di Paesi come l’Austria, la Danimarca, l’Olanda o la Svezia dove il vitalizio non esiste e la pensione percepita dai parlamentari è calcolata solo sui contributi versati durante la loro vita lavorativa?

I fatti parlano chiaro: siamo una zattera alla deriva. Una regione che brucia per la crisi economica che ci attanaglia. Un popolo di giovani che fugge dalla Sicilia alla disperata ricerca di lavoro e di una vita dignitosa. Precari, disoccupati, lavoratori della sanità non stabilizzati, dipendenti dei consorzi di bonifica senza stipendi, agricoltori disperati, rifiuti e immondizia per strada, discariche sature, autobus e ferrovie da terzo mondo, strade dissestate, infrastrutture pericolanti e intere aree allagate dalle piogge e ieri di cosa si è parlato, di cosa si è discusso in aula?
Di VITALIZI ILLEGITTIMI AI PROFESSIONISTI DELLA POLITICA. Assurdo, semplicemente assurdo.

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