09
Gen
2021
Insieme al collega Salvo Siragusa, che si occupa di tutela animali in Commissione Sanità, abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare sul triste epilogo che ha visto coinvolte tre mucche, a seguito di un ordine di abbattimento compiuto il 18 dicembre 2020.
Tre mucche di proprietà di una signora di Modica, affezionata a loro e che mai aveva pensato di destinarle al consumo di carne, le erano state sequestrate nella primavera scorsa. Grazie all’intervento della Rete dei Santuari di animali liberi in Italia, del Comitato tutela diritti animali e ad una grande catena di solidarietà era stata trovata ospitalità presso un rifugio campano, dove avrebbero trascorso il resto della loro vita al sicuro, in accordo con la Asp di Ragusa.
Nonostante gli sforzi fatti e la soluzione trovata presso il rifugio, nonostante le mucche fossero risultate sane ai ripetuti esami fatti e non sarebbero mai state destinate al consumo delle carni, nonostante la raggiunta intesa con Asp, pare che la stessa, sorprendendo tutti, abbia deciso ugualmente di procedere con l’abbattimento dei bovini. Così venerdì 18 dicembre le tre mucche sono state prelevate ed immediatamente macellate.
Abbiamo raccolto le dichiarazioni della Coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi, Sara, e abbiamo avuto modo di parlare anche con l’avvocato che ha preso in carico la vicenda e sappiamo che il Comitato Tutela Diritti Animali aveva già fatto ricorso al Tar e non abbandonerà di certo la vicenda nel silenzio.
Non vogliamo che cada nel dimenticatoio, come tanti episodi tristi che coinvolgono gli animali. Queste mucche non sarebbero mai finite al macello, non sarebbero morte se non di vecchiaia, se si fosse mantenuta la parola data, se fosse stato dato il giusto valore all’affettività e se non avesse predominato la fretta. Per cosa poi?
Ci uniamo al Comitato tutela diritti animali, ai rappresentanti della rete dei santuari, agli avvocati che seguono la vicenda e chiediamo che venga fatta luce sulla vicenda, che le responsabilità vengano dichiarate e che vengano fuori le motivazioni che hanno spinto a compiere una tale ingiustizia.
In seguito alle denunce a mezzo social da parte delle associazioni animaliste parrebbe infine che la l’Assessorato alla sanità abbia avviato una verifica sulle eventuali responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.
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