Per l’ennesima volta un assurdo nulla di fatto, per l’ennesima volta un rinvio dei lavori d’Aula privo di qualsiasi briciolo di giustificazione tecnica o politica. Il ‘collegato’ alla Legge di Stabilità regionale, ovvero le disposizioni correttive alla Finanziaria, è stato nuovamente rimbalzato in Commissione Bilancio, come una pallina da ping pong. Una lentezza esasperante, quella con la quale si stanno portando avanti i lavori al Parlamento siciliano, che rischiano, tra l’altro, di venire completamente insabbiati dalla lunga pausa del periodo estivo. Chiaramente a farne le spese di tutto questo saranno soprattutto le migliaia di lavoratori con vertenze aperte e le piccole e medie aziende lasciate in balia di se stesse. Il Collegato è uno strumento economico/finanziario che risente ormai da mesi di lungaggini politiche incredibili. Un atto che si è trasformato in un lungo travagliatissimo parto, con una dilatazione ingiustificabile dei tempi e dei ritmi e che comunque non è ancora stato portato a termine con la votazione in Aula. Un’infinita lentezza, snervante, che blocca, oramai da alcuni mesi, provvedimenti addirittura riconosciuti come urgentissimi anche dagli altri stessi gruppi parlamentari. Sarebbe stato più logico e sensato votare un mese fa una finanziaria snella e lavorare fin da subito non alle pezze e alle toppe ma a delle riforme radicali e complessive, di lungo respiro (consorzi di bonifica, ciclo integrato dei rifiuti, acqua pubblica e servizio idrico, urbanistica e governo del territorio, riorganizzazione del settore sanitario, rete delle infrastrutture, formazione professionale, diritto allo studio, etc.), per riuscire a dare risposte certe alle tante istanze che provengono dai territori siciliani martirizzati dalla crisi economica, dal precariato, dalla disoccupazione e dalle macchinazioni infernali di una certa burocrazia ancora novecentesca. E sono proprio i tantissimi lavoratori, penso soprattutto a quelli del Consorzio di Bonifica, a fare le spese di tutto questo. Si tratta di donne, uomini e intere famiglie che aspettano risposte da parte della Regione che, puntualmente, di aula in aula, di rinvio in rinvio, non sono ancora arrivate. Di persone che con grande speranza stanno davanti ai pc ed ai tablet, per seguire in streaming le riunioni d’Aula, dalle quali attendono indicazioni sul proprio futuro, e che invece diventano semplici ed inermi spettatori delle assurde dispute di teatro-politico che si susseguono all’Ars con il chiaro ed esplicito fine della vetusta contrattazione partitocratica. Noi diciamo da tempo, ad esempio, che per quanto riguarda i Consorzi di Bonifica era necessaria, e non più rinviabile, una legge di riforma, complessiva, organica, riorganizzativa; riforma che in questo momento sarebbe già attiva e avrebbe sicuramente avviato un nuovo percorso. Invece il governo ha proposto semplicemente di mettere una toppa ma ad oggi manco quella è ancora arrivata! Ma la vicenda dei lavoratori del Consorzio di Bonifica di Ragusa è solo l’apice di una immensa montagna di problematiche e vertenze che risultano ancora irrisolte. Abbiamo, pertanto, l’impressione che questa “lentezza” sia finta, sia una volontà, sia addirittura l’elemento fondante della strategia di una parte dell’attuale maggioranza e di una parte consistente del governo; perché è funzionale a non cambiare, a non riformare, a non procedere verso la realizzazione di progetti politici di reale rinnovamento. Ecco perché la maggioranza sta sempre più barcollando e la “nave Sicilia” sembra essersi malamente incagliata. Forse nulla accade per caso, nemmeno queste straripanti perdite di tempo.
20
Giu
2018