Impianto biometano, audizione III e IV commissione: Evitare che questa diatriba sfoci in contrasto insanabile

14 Gen 2020

Una comunità come quella di Pozzallo non può ritrovarsi penalizzata, per l’ennesima volta, dalla presenza ravvicinata di impianti di grosse dimensioni, da cui derivano emissioni odorigene moleste, realizzati a due passi dal centro urbano. L’impianto di biometano che si vuole realizzare in contrada Zimmardo–Bellamagna è veramente la goccia che può far traboccare il vaso. La cittadinanza di Pozzallo subisce già da decenni la presenza invasiva dell’area industriale modicana costruita, chissà perché, appena fuori dal perimetro del paese portuale invece che su porzioni di territorio più baricentrici rispetto alla città di Modica stessa.

Fin dall’estate ci siamo schierati al fianco dei cittadini pozzallesi e degli stessi residenti di contrada Bellamagna perché riteniamo imprescindibile che a ciascuno debba essere garantito, in qualsiasi contesto, uno standard di vita legittimo e salubre.

Verificare come intervenire a livello regionale per evitare che questa diatriba sfoci in un contrasto insanabile è l’oggetto dell’audizione che si è tenuta oggi in seduta congiunta della III e IV commissione, con la partecipazione di tutte le parti interessate.

I dubbi sulla legittimità politico-amministrativa di ubicare la realizzazione di un impianto di tali dimensioni al centro di un’area ritenuta tra le più suggestive e rappresentative del territorio modicano non fanno altro che aumentare. Proprio per le notevoli dimensioni dell’impianto appare evidente che l’Amministrazione comunale di Modica, durante l’iter che ha portato al provvedimento unico del Suap, avrebbe dovuto sentire su di sé l’obbligo istituzionale di coinvolgere le comunità dei residenti e degli operatori dell’area interessata e, soprattutto, la vicina Amministrazione comunale di Pozzallo. Apprendiamo, fra l’altro, che il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, non ha ritirato in autotutela le autorizzazioni amministrative già rilasciate, lasciando intendere che stia aspettando la pronuncia da parte del Tar. Eppure uno stop da parte sua avrebbe rappresentato un segnale politico importante e chiaro, di forte comprensione nei confronti della comunità della contrada e dei cittadini di Pozzallo. Ma se Abbate intende aspettare il Tar noi, viceversa, non aspetteremo e non staremo a braccia conserte: abbiamo già presentato infatti una richiesta di incontro al presidente, Nello Musumeci, sottoscritta anche da altri due deputati regionali, Giorgio Assenza e Nello Dipasquale, in maniera da affrontare direttamente con il governatore tale diatriba e in considerazione del fatto che pendono anche due ‘ricorsi straordinari’ alla presidenza della Regione Siciliana; il primo inoltrato dal Comune di Pozzallo e il secondo dal Comitato spontaneo per la salvaguardia e la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, con cui sono state messe in evidenza tutta una lunga serie di incongruenze alla corretta interpretazione e applicazione della normativa vigente su questo specifico settore produttivo.

Se l’impianto, come più volte dichiarato da alcuni esponenti politici modicani e dallo stesso sindaco, è da considerare indispensabile per varie lodevoli funzioni che sarà chiamato a svolgere, perché non viene portato al vaglio del consiglio comunale di Modica in maniera da legittimarlo di pubblica utilità? Noi, infatti, riteniamo molto strano che si sia voluto eludere il giudizio politico a prescindere. Finora, a Modica si è fatto di tutto per evitare il coinvolgimento degli organi di rappresentanza dei cittadini e si è fatto di tutto per delegare esclusivamente agli uffici amministrativi ciò che paradossalmente si sarebbe dovuto concertare ‘politicamente’ fra le due comunità viciniori e fra i due rispettivi sindaci. Ma questo comportamento non ci stupisce visto che, oggi, in commissione Ambiente all’Ars, mancava proprio Ignazio Abbate. Pertanto a conclusione della seduta abbiamo chiesto alla commissione di farsi carico di dirimere la questione in uno specifico tavolo tecnico al cospetto del presidente della Regione.

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