Consorzio di Bonifica: Continua un’inaccettabile situazione di sofferenza

18 Set 2020

Continua, purtroppo, la Via Crucis dei lavoratori del Consorzio di Bonifica n. 8 di Ragusa. Una vicenda di disorganizzazione e di superficialità che, tristemente, va trascinandosi da anni a suon di promesse. Una vertenza che torna periodicamente alla ribalta ogni qualvolta che gli impegni e gli accordi presi e sottoscritti vengono disattesi dai vari governi regionali succedutesi uno dopo l’altro, e da ultimo anche da quello capeggiato da Nello Musumeci; esecutivo che continua a promettere riforme e riorganizzazioni da tre anni ma dimentica costantemente il diritto alla dignità dei lavoratori stessi, soprattutto in questo grave periodo di emergenza sanitaria; dipendenti costretti a lavorare e a sostenere le proprie famiglie sempre con ritardi inammissibili nella corresponsione degli stipendi, e non solo.

Così insieme alla collega portavoce alla Camera Marialucia Lorefice abbiamo sollecitato il governo regionale presentando un’apposita interrogazione, indirizzata al presidente della Regione Musumeci e all’assessore competente, Edy Bandiera, in concomitanza allo stato di agitazione dei lavoratori stessi.

Lavoratori che lamentano come, allo stato degli atti e a seconda delle diverse categorie, non abbiano ricevuto gli stipendi dovuti dall’Ente di cui sono dipendenti. I dipendenti assunti a tempo indeterminato, l.r. n. 49, hanno ricevuto le loro retribuzioni fino al giugno scorso, mentre, per i lavoratori delle garanzie occupazionali, e quindi i c.d. 78sti, 101isti e 151isti si registrano numerosi stipendi arretrati, addirittura, del 2017 e del 2018, oltre ad aspettare ancora quelli degli scorsi mesi di giugno, luglio e di agosto. Insomma, tutti gli impegni che aveva assunto la direzione del Consorzio, ad oggi, non sono stati onorati, nemmeno il pagamento dei rimborsi chilometrici, per intenderci, fermi a maggio 2019. E, per finire, i 50 dipendenti c.d. “sentenziati”, attendono il pagamento di 6 mensilità del 2017, 2018, 2019, il riconoscimento dell’anzianità, nonché l’inserimento in pianta organica, dal momento che attualmente si registrano ben 65 posti liberi. A parer nostro, questa assurda condizione in cui tali lavoratori vengono fatti ‘galleggiare’ non può più venire tollerata, a maggior ragione in un periodo di crisi economica e di emergenza sanitaria come quello che tutti noi stiamo vivendo. Le gravissime irregolarità retributive, difatti, continuano a determinare un’inaccettabile condizione di sofferenza. Tutti sono a conoscenza degli sforzi quotidiani del personale, addirittura del dover anticipare le spese del carburante (!) per prestare la propria opera, mentre dalla parte di chi dirige l’Ente non si registra un comportamento di simile responsabilità, senza dimenticare, fra l’altro, che il Consorzio ha degli obblighi non solo verso i propri dipendenti ma anche verso le migliaia e migliaia di aziende agricole, le vere destinatarie delle attività consortili. Chiediamo dunque, ancora una volta, un celere pagamento di tutte le mensilità pregresse nonché lo sblocco definitivo dell’impasse in cui versano i lavoratori ‘sentenziati’. Il tempo delle promesse è arrivato al capolinea da un pezzo, Musumeci, Bandiera, e la maggioranza politica che ancora li sostiene, devono dare risposte concrete, senza ulteriore perdita di tempo.

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