Percorsi letterari degli iblei: la voce di Stefania Campo (intervista di Maria Lucia Riccioli su “La Civetta Press”)

12 Giu 2020

“La Civetta di Minerva” ha incontrato – virtualmente, dato il periodo che stiamo vivendo, anche se un incontro reale c’è stato, l’anno scorso, in occasione del convegno “Donne di/ per Ragusa” su Mariannina Coffa, Maria Paternò Arezzo e Maria Occhipinti – l’onorevole Stefania Campo, deputata regionale, a proposito dell’iniziativa sui “Percorsi letterari degli Iblei”.

D: Com’è nato questo progetto?
R: Parte da un disegno di legge varato dall’Assemblea Regionale Siciliana che porta come prima firma il mio nome, e punta a promuovere percorsi culturali, narrativi, turistici, enogastronomici nelle case natali e nei luoghi d’infanzia e di vita degli autori siciliani. Un percorso che coniughi storia e memoria, cultura e turismo, attraverso l’individuazione di itinerari che si intreccino con le vite degli autori che hanno segnato la storia della letteratura italiana del Novecento e di quella contemporanea.

D: Quali sono gli autori che vi siete proposti di far conoscere sia agli specialisti che a un “pubblico”
più vasto?
R: Il nostro territorio vanta una grande ricchezza letteraria, non è di certo una novità, ma solo studiando specifiche tracce delle biografie dei vari autori e tracciando una mappa che ne individui i luoghi che ne hanno caratterizzato la produzione letteraria ci siamo veramente resi conto di quanti autori abbiano scritto a vario titolo la Sicilia descrivendone la loro bellezza ed esaltandone sia il tessuto sociale e di costume che l’aspetto architettonico e paesaggistico.
Tra gli scrittori individuati abbiamo personalità della grande cultura italiana ed europea, di epoche molto diverse, poeti, saggisti, registi e giornalisti. Insieme allo storico dell’arte e dottore in italianistica, Andrea Guastella, e allo storico della letteratura Stefano Vaccaro che stanno dando il proprio contributo culturale e scientifico (ringrazio personalmente Stefano Vaccaro, studioso di vaglia e operatore culturale, autore tra l’altro del pregevole saggio “Silfide, maga e sirena. L’ideale femminile nella letteratura italiana dell’Ottocento”, Il Convivio Editore, n.d.r.), sono stati individuati i percorsi di Andrea Camilleri, Mariannina Coffa, Giuseppe Fava (con I siciliani e Cappelli); Maria Occhipinti; Carlo Levi (da Prefazione a una donna di Ragusa); Mario Luzi (da Il sonno della ragione); Guido Piovene (da Viaggio in Italia); Emanuele Schembari (Il Poligono circoscritto); Giovanni Spampinato (da L’Ora 28-29 maggio 1969); Vann’Antò (da A pici). A Modica si potranno ripercorrere le strade di Franco Antonio Belgiorno (da Ballata del pane che fu); Tommaso Campailla; Francesco Lanza (da Mimi e altre cose); Benedetto Ciaceri; Nino Martoglio
(da Centona); Giuseppe Pitrè (da Usi natalizi e funebri del popolo siciliano); Raffaele Poidomani (da Carrubbe e cavalieri). L’itinerario di Scicli con il suo magnifico barocco e con l’impareggiabile Andrea Camilleri; Vincenzo Consolo (da Di qua del faro e La rinascita del Val di Noto); Piero Guccione (da La dolcezza delle cose); Pier Paolo Pasolini (da Vie nuove n. 22); Elio Vittorini (da Le città del mondo). Quindi ecco Pozzallo con Vitaliano Brancati (da Il nonno in Tutti i racconti); Enrico Cavacchioli (da Cavalcando il sole); Giorgio La Pira (da Lettere a Salvatore Pugliatti), per passare a Comiso con Gesualdo Bufalino (da Comiso viva e Una città teatro) e Salvatore Fiume (da Viva Gioconda). E ancora Monterosso Almo e Giarratana con Italo Calvino (Fiabe italiane e I due compari mulattieri); Ispica con Luigi Capuana; Chiaramonte Gulfi con Serafino Amabile Guastella e Vincenzo Rabito (da Terra matta); Santa Croce Camerina con Enzo Leopardi (da L’inganno della rosa); Vittoria, con Emanuele Mandarà (da Rischio di noi) e con Leonardo Sciascia (da La contea di Modica), ad Acate Carlo Addario (passeggiata storica). Questa ricerca ha voluto mettere in risalto alcuni aspetti del nostro territorio: leggiamo tra le righe il tessuto sociale ragusano ottocentesco descritto da una donna come Mariannina Coffa, la protesta di Maria Occhipinti con “i moti del Non si parte”, i racconti della fiorente Contea di Modica, ma anche la bellezza di Scicli e gli affascinanti passi letterari su Comiso di Gesualdo Bufalino. Si passa da illustri personalità legate al mondo della nobiltà, della cultura e della politica ad autori narrativi che hanno raccontato e descritto il tessuto produttivo che da sempre ha caratterizzato la nostra ricchezza. Non mancano autori che hanno denunciato il mondo sommerso della criminalità come il giornalista Giovanni Spampinato o Leonardo Sciascia. Ne viene fuori un quadro d’insieme che ci restituisce una dettagliata e complessa narrazione del nostro territorio.

D: Come si inserisce a suo modo di vedere il progetto in questa particolare incerta Fase 2?
R: Proprio in questa particolarissima fase dobbiamo iniziare a investire sul futuro e pensare alla ripartenza. L’offerta culturale e il marketing turistico sono di fondamentale importanza e ci permettono di destagionalizzare i flussi turistici offrendo proposte che rappresentino il valore aggiunto della nostra terra. “Il percorso degli scrittori” si inserisce in questa fase: può essere oggetto di studio e anche opportunità, chiaramente, per la costruzione di un “ricchissimo e stupefacente percorso”, fatto di eventi, di case museo, di fondazioni, di enogastronomia, e tanto
tanto altro ancora.

D: a quali di questi personaggi è legata maggiormente? (Domanda molto tendenziosa)
R: Alcuni autori sono nati e cresciuti negli Iblei e, ovviamente, ci descrivono un realtà che appartiene alla loro quotidianità, altri a vario titolo sono passati da questi luoghi, li abbiamo accolti e ospitati per un periodo; la loro visione è diversa: è quella di un visitatore ammaliato che descrive le bellezze appena scoperte, e poi c’è anche chi è stato legato ai nostri luoghi da rapporti di parentela o di lavoro e che ha parlato del nostro territorio descrivendone anche le realtà più sommerse – memorabile il passo di Sciascia da La contea di Modica dove parla della “città babba”. Infine abbiamo preso in considerazione anche un autore che nulla ha avuto a che fare con i nostri luoghi ma grazie ad una famosa fiction, indirettamente ne è diventato uno dei protagonisti principali. Proprio a lui sono particolarmente legata perché è un autore che ha dato al nostro territorio ibleo un’immensa visibilità nel mondo: si tratta naturalmente di Andrea Camilleri. A quasi un anno dalla sua scomparsa mi piace ricordarlo proprio in questo contesto del nostro percorso letterario. Camilleri amava spesso inventare o storpiare i nomi dei luoghi, ed è così che abbiamo Vigàta, Marinella, Montelusa, e grazie alla fiction di Sironi certe distanze si sono accorciate: i suoi luoghi di
fantasia si sono concretizzati e sono divenuti fisicamente tangibili, sparsi come gioielli sul territorio ibleo, trasformatosi in pochi anni in un grande e variegato set all’aperto, dove Montelusa è riconducibile a Ragusa Ibla, Vigàta a Scicli, Marinella a Punta Secca nel comune di Santa Croce Camerina.

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