Costa ha scritto direttamente al presidente della Regione Siciliana, #NelloMusumeci, per sollecitare la bonifica, la salvaguardia e la valorizzazione, congiunta, del litorale dei Macconi. La stessa nota indirizzata dal Ministro al governatore siciliano è stata recapitata anche a me per conoscenza.
Ecco di seguito i vari passaggi più importanti:
? 1. Nella nota, facendo riferimento alle nostre segnalazioni, ci è stato comunicato che già lo scorso 18 febbraio, nonostante l’inizio della pandemia e in concomitanza con il tavolo riunitosi presso lo stesso ministero alla presenza dei deputati regionali Stefania Campo e Nuccio Di Paola, parlamentare gelese, e della consigliera comunale di Acate, Concetta Celeste, la #DirezioneGenerale per il Risanamento Ambientale ha inoltrato una prima richiesta alla Regione Sicilia, al Libero Consorzio Comunale di Ragusa, al Comune di Acate e all’Arpa della nostra Isola. Con tale nota sono stati chiesti tutti gli elementi informativi sulle iniziative intraprese dagli enti sopracitati, in questi lunghi anni, per il risanamento ambientale dell’area.
? 2. Oltre a questo primo atto, imprescindibile come azione ricognitiva per consentire agli uffici tecnici e direzionali di vari ministeri di redigere un quadro generale della bomba ecologica che abbiamo sempre denominato “Dune di Plastica”, lo stesso Ministro Sergio Costa ha, di suo pugno, indirizzato una #letteraalgovernatore Musumeci “diretta a sensibilizzare l’amministrazione regionale circa l’urgenza di attivare i necessari interventi (…) per la gestione, il controllo e la vigilanza del demanio marittimo” in considerazione delle “insopprimibili esigenze di risanamento” e dell’intento dello stesso Sergio Costa di assicurare “ogni forma possibile di collaborazione per la valorizzazione dell’area caratterizzata da ecosistemi di particolare rilievo e nella prospettiva dell’istituzione del Parco Nazionale degli Iblei, attualmente in fase di realizzazione”.
? 3. Il Ministro, rivolgendosi in maniera molto cordiale al presidente della Regione, sintetizza tuttavia in poche righe l’assurda realtà in cui si ritrova, ancora oggi, il territorio di Acate e l’intero litorale dei Macconi: costruzioni abusive, serricoltura intensiva anche sulle dune, impiego incontrollato di pesticidi, inquinamento del suolo e delle falde, insabbiamento e abbruciamento delle plastiche e dei rifiuti pericolosi. Cita, fra l’altro, anche il #RapportoIspra del 2018, segnalatoci da Pippo Re, già consigliere comunale di Vittoria, da cui emerge con esplicita evidenza un costante e allarmante livello di contaminazione sia delle acque superficiali che di quelle del sottosuolo.
La nota personale del Ministro si conclude con un forte appello alla collaborazione reciproca per avviare congiuntamente, in un quadro aggiornato, una serie di interventi urgenti e imprescindibili.
✔️ Abbiamo sempre riposto fiducia nella sensibilità del Ministro Costa e del suo staff, producendo in maniera certosina, come già detto in passate occasioni, tutta la documentazione che ritenevamo necessaria per fornire al governo nazionale, e ad alcuni ministri in particolare, ovvero dell’Ambiente, del Lavoro e dell’Interno, un quadro d’insieme che fosse complessivamente descrittivo del ‘Far West’ che caratterizza l’area dei Macconi e, soprattutto, della necessità che lo Stato nazionale facesse sentire la propria presenza su questo estremo lembo della Penisola. Ogni ente pubblico deve fare la sua parte, deve svolgere il proprio ruolo istituzionale, d’ora in poi nessuno potrà accampare scuse e giustificazioni. Lo Stato ha comunicato la propria disponibilità anche su questa vicenda al governatore della Sicilia, così come già fatto in tempi record per l’iter dell’istituzione del Parco degli Iblei e come già avvenuto per la riconversione della Base Militare di Comiso grazie al nostro lavoro congiunto con la ex Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta. É arrivato finalmente il tempo di mettere mano anche sui Macconi. Nelle prossime settimane, superato questo periodo di emergenza da Covid-19, interpelleremo Musumeci sollecitandone la massima collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, con l’Arpa e tutti gli enti territoriali competenti.