Cultura: Carta di Catania? Facciamone carta straccia. Altro che valorizzazione, le opere d’arte rischiano la distruzione, Samonà ritiri il decreto

14 Dic 2020

Carta di Catania? il decreto dell’assessore Samonà merita di diventare carta straccia, e di farlo in tempi brevissimi. Le opere d’arte rischiano la distruzione, altro che valorizzazione.

Abbiamo chiesto all’assessore alla Cultura di Musumeci  il ritiro immediato del decreto da lui firmato, che definiamo come un attentato ai beni culturali appartenenti alla regione Siciliana.

Pensare che la valorizzazione dei Beni culturali custoditi nei depositi  possa avvenire attraverso l’esposizione in luoghi pubblici o privati aperti al pubblico, previo il pagamento di un corrispettivo, è pura follia.  Chi ne curerà, ci chiediamo,  e con quali competenze, lo stato di conservazione e tutela?.

Non solo l’elenco delle opere da dare in concessione dovrebbe essere affidato, come sembra, alle mani e agli occhi, non certo esperti, di studenti universitari. Tutto ciò è assurdo.  La concessione in uso e il prestito sono già disciplinati dal codice Urbani, Samonà non deve farle altro che applicarlo e muoversi entro quel range. Punto.

Nessuno è contrario alla valorizzazione dei depositi, che possono e devono essere valorizzati senza fare uscire le opere,  incentivando il loro ruolo di attrattore culturale per studiosi della cultura e dell’arte. Sarebbe utile far sì che venga finalmente catalogato tutto  e che le opere culturali vengano valorizzate non dandole in affitto a terzi ma rimpolpando le mostre e gli spazi espositivi esistenti ed, eventualmente, investendo nella realizzazione e nel recupero di nuovi spazi.

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