Il Consorzio autostrade Siciliane rendiconti al ministero dei Trasporti, attraverso una accurata istruttoria, tutte le somme, ammontanti a 122 milioni di euro, che sono state spese per la realizzazione di vari lavori della Siracusa-Gela.
A causa della mancata e corretta istruttoria da parte del Cas si corre il rischio di perdere altro tempo utile affinché le ditte appaltatrici vengano saldate e i lavoratori della Cosedil correttamente pagati. Assistiamo allo scaricabarile da parte di un importante Ente come il Consorzio per le Autostrade Siciliane che si è fermato ancora una volta davanti a delle consuete istruttorie sostenendo, addirittura, di essere in attesa dei trasferimenti da parte del ministero, in base all’avanzamento lavori. Il Cas sostiene infatti di avere spedito i documenti al ministero ma in realtà ha inviato poco più che un pezzo di carta quando manca invece l’istruttoria per ogni singola opera. E anche il presidente Musumeci si è lanciato in questa accusa totalmente infondata contro il ministero dei Trasporti sostenendo la stessa tesi del Cas. Ma dalle interlocuzioni che ho avuto con il nostro sottosegretario ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, risulta evidente come il Mit non aspetti altro che delle rendicontazioni a norma di procedura. Una volta che il ministero avrà la specifica di tutte le somme impiegate potrà trasferire l’intero importo dovuto. Non è possibile che si continui ad assistere a intoppi burocratici di questo tipo che, di fatto, mettono a rischio la stessa realizzazione di opere che si attendono da decenni.
Sono state tante le scadenze non rispettate che invece erano state date per certe dall’assessore Falcone, come ad esempio quella della conclusione lavori del primo lotto fino a Ispica. Addirittura ora si fa sempre più forte anche la notizia di riuscire ad arrivare a Modica a fine 2022, e chissà perché questa data coincide proprio con il periodo della prossima campagna elettorale. Ci tengo a ribadire come non ci sia cosa più inutile del fare annunci di conclusione lavori che poi non si riescono mai a rispettare. Falcone prima aveva fissato il termine al 25 novembre 2020, poi rinviò a fine 2020, poi disse primi mesi del 2021, ma in realtà ancora aspettiamo la data definitiva. si perde come sempre imbrigliati da lacci e lacciuoli burocratici e di strumentale contrapposizione politica. Che ognuno faccia la propria parte per dare alla Sicilia le infrastrutture che merita e che aspetta da ormai troppo tempo.