Cassa integrazione in deroga: Costituzione uffici in ritardo, Regione spieghi perché e se ha un piano per azzerare le valanghe di domande arrivate

17 Apr 2020

Vogliamo sapere perché questa lentezza nell’abilitazione degli uffici preposti alla lavorazione delle pratiche. I lavoratori sono con l’acqua alla gola. Solo la cassa integrazione ordinaria sta arrivando.

Tempi lunghi ed inaccettabili per l’erogazione della cassa integrazione in deroga prevista dal decreto legge cosiddetto Cura Italia del 17 marzo scorso, scatta una interrogazione all’Ars del M5s per  “conoscere le motivazioni che  hanno causato il ritardo dell’abilitazione degli uffici preposti all’erogazione della cassa integrazione in deroga,  per sapere se c’è un piano di coordinamento degli uffici che dovranno materialmente evadere le istanze e per conoscere i tempi previsti per l’azzeramene delle pratiche accumulate.

I ritmi attuali di espletamento della valanga di domande finora prodotte, che interessano oltre 35 mila aziende e oltre centomila lavoratori sono del tutto incompatibili con le pressanti esigenze di chi si è trovato di punto in bianco senza reddito. Soltanto ieri  gli operatori dei centri per l’impiego hanno potuto avere accesso alla piattaforma dedicata per l’istruttoria delle pratiche sul sistema regionale SILAV.  Ciò non lascia presagire nulla di buono sul completamento dell’istruttoria. È doveroso da parte della Regione accelerare al massimo questa fase, con un piano di coordinamento tra gli uffici. La Regione deve inoltre dare un’indicazione sulle tempistiche di erogazione delle somme. Sta arrivando solo la cassa integrazione ordinaria, ma i rapporti tra questa  e quella in deroga sono 1 a 3, 1 a 4. Se la Regione non si muove, a non avere mezzi di sostentamento sarà quindi la maggioranza dei lavoratori che dovrà aspettare chissà quanto. E sarà il disastro.

Anziché vaneggiare su pieni poteri, il governatore regionale Musumeci invii in fretta all’INPS le richieste pervenute dalle imprese siciliane per la cassa integrazione in deroga. I ritardi accumulati dalla Regione allontanano il momento della liquidazione delle spettanze a chi ne ha diritto. Solo dalle 12 del 7 aprile è possibile presentare le domande degli aventi diritto e per i neo-assunti è stata richiesta nuova pratica. Il governo nazionale è stato tempestivo, la Regione però sta affossando economicamente questi lavoratori. Altre undici regioni hanno già attivato il collegamento con l’Inps che adesso erogherà la cassa direttamente ai lavoratori. Da noi l’assessore Scavone che fa? Musumeci, fate presto!

L’Inps ha invece rispettato i tempi ed erogato il bonus da 600 euro agli autonomi e messo in moto le liquidazioni relative alla cassa integrazione, con un tempo decisamente più rapido rispetto ai normali 2, 3 mesi. La Regione Siciliana purtroppo brilla anche in questo caso per altisonanti annunci e poca concretezza. Siccome parliamo di lavoratori e di famiglie lasciate senza sostegno, si faccia in fretta come il governo nazionale ha fatto e disposto.

La macchina della burocrazia rischia di diventare una trappola mortale. L’assessore Scavone aveva assicurato che tutto era a posto e che presto sarebbero state evase le domande. A questo punto vorremmo capire cosa significhi per lui presto. Noi avevamo immaginato qualche settimana al massimo, non quei mesi che, a questo punto, sembrano inevitabili. I consulenti del lavoro si sono anche messi, volontariamente, a disposizione degli uffici regionali per velocizzare le procedure. Sarebbe interessante comprendere se la Regione ha mai risposto a questa disponibilità. E in tema di risposte, non guasterebbe raccordarsi con i rappresentanti delle varie categorie interessante, onde evitare di disperdere le risorse in mille e poco utili rivoli.

 

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