Pronti emendamento e DDL a firma della deputata ragusana contro il tentativo di sanatoria edilizia del governo regionale e per favorire l’autorecupero di borghi e centri storici.
Il tentativo di sanatoria edilizia dell’era Musumeci rappresenta un ulteriore motivo di abbandono per i centri storici siciliani. Abbiamo il dovere di fermare questa maxi speculazione edilizia ancor prima che il Governo nazionale impugni la norma, qualora venga approvata. Al contempo, io stessa ho depositato un emendamento che cancellando la scellerata norma sui centri storici introdotta nel 2019 e già all’esame della Consulta, sbloccherebbe la contrapposizione fra organi istituzionali e ci consentirebbe di raggiungere l’obiettivo di una nuova pianificazione ragionata dei nostri centri storici.
Torniamo a ribadire il no del Movimento 5 Stelle alla sanatoria edilizia proposta dal governo musumeci. La sanatoria creerebbe ulteriori motivi di spopolamento e abbandono dei centri storici. Servono invece norme utili a favorire la rigenerazione e il recupero urbano, sui borghi rurali, sul riutilizzo dei grandi immobili pubblici e privati ricadenti nel cuore delle nostre città, sull’auto-recupero degli immobili non di pregio, sul sostegno alle cooperative di quartiere e su decine di altre innovative, e ragionevoli, forme di moderna urbanizzazione.
A tal proposito, per superare lo stallo creatosi in merito alla modifica della legge sul recupero del patrimonio edilizio dei centri storici, che vede contrapposto il Consiglio dei ministri all’Assemblea regionale siciliana e oggi ancora al giudizio della Corte Costituzionale, ho presentato un emendamento al ddl in materia di edilizia attualmente all’esame della commissione quarta al fine di modificare la norma impugnata, dal momento che, come si legge nell’impugnativa, la stessa “si pone in contrasto con le norme del Codice dei Beni culturali e del paesaggio che sanciscono la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione e che riservano alla competenza esclusiva dello Stato la materia dei beni culturali”. In questa prospettiva, aggiungo, abbiamo presentato anche un ulteriore ddl, denominato ‘cooperative di rigenerazione urbana’ che va, anch’esso, nella direzione di una riqualificazione ordinata, articolata e omogenea, grazie ai principi dell’autorecupero associato. Questo ddl che prevede contributi concessi in annualità costanti attraverso mutui agevolati per immobili ubicati nei centri storici di cui si abbia la piena proprietà sommato ad esempio al bonus del 110 per cento sulle ristrutturazioni messo in campo dal governo nazionale, sarà una boccata d’ossigeno per il recupero degli immobili di pregio.