Ogni Comune rappresenta il capitolo di un libro che scrittori e letterati hanno prodotto diventando incisivi cantori, impeccabili guide, formidabili traghettatori tra una dimensione e l’altra degli Iblei
Attraversare gli Iblei vuol dire imbattersi in un mirabolante susseguirsi di centri abitati e paesaggi naturali: dolci monti dalle punte smussate dalle ere geologiche, valli e cave che squarciano la sinuosità di verdeggianti pianure come a cercare qualcosa nelle profondità della terra, boschi di platani e querce a ricoprire pendii impervi e poi, d’improvviso, come se avessimo percorso chissà quante miglia e in realtà sono solo pochi chilometri, all’orizzonte, il mare, che si fa più blu ed intenso ad ogni spostamento in avanti, arginato da spiagge assolate o da ripide scogliere a limitarne lo sconfinamento verso la terra, perchè negli Iblei il mare e la montagna dialogano, la campagna, abitata da secolari ulivi o isolati carrubbi, cede il posto alle colline ricamate da muri a secco e la macchia mediterranea, profumata di lentisco, alloro, mirto e rosmarino, avvolge chiesette abbandonate, masserie e caseggiati rurali. Disseminati ad impreziosire il territorio centri urbani che assomigliano a scrigni, piccoli e preziosi, un infittirsi di vie e strade che si aprono di colpo su ariose e scenografiche piazze barocche nelle quali facciate di ricche chiese, balconate di opulenti palazzi, statue in posa e putti, raccontano un territorio complesso, capace di rispondere alla distruzione – quella accorsa nel 1693 a seguito del terribile terremoto – con la bellezza. Ogni comune sembra essere il capitolo di un libro più ampio e organico, pagine su pagine per descrivere volti, luoghi, immagini e sapori, le stesse che scrittori e letterati hanno prodotto, ispirati da un angolo campestre, affascinati da ardite giravolte architettoniche, da tradizioni secolari o dai luoghi dell’infanzia. Siano essi autori nativi dalla provincia iblea o intellettuali in transito per breve tempo, siano essi romanzieri di professione o scrittori occasionali, quello che emerge è la volontà di lasciare una testimonianza del proprio passaggio, un documento del proprio viaggio, un resoconto dell’esperienza personale che trascritta nero su bianco è in grado di valicare la percezione individuale per diventare un’esperienza universale. Tutto ciò raccoglie il Percorso degli scrittori negli Iblei, a cui l’on. Stefania Campo, portavoce del Movimento Cinque Stelle all’Assemblea Regionale Siciliana, sta lavorando avendo come obiettivo la narrazione d’insieme del comprensorio ibleo attraverso la letteratura. Un progetto suggestivo che raccoglie in un’unica visione congiunta segmenti di racconti, lettere di corrispondenze, stralci di diari, ritagli di novelle, originati, suggeriti, ispirati, dal territorio ragusano. Gli Iblei difatti sono espressione d’eccellenza non solo di prodotti lattiero-caseari nostrani, di produzioni vitivinicole, di prodotti agricoli o di olivicoltura ma anche di una produzione letteraria non tangibile, ma per questo non meno virtuosistica, che è il senso di appartenenza o di comunione con una terra elegante e seducente e con la sua comunità. Così nomi come Bufalino e Fiume per Comiso; Coffa, Occhipinti e Vann’Antò per Ragusa; Quasimodo, Campailla e Ciaceri per Modica; Amabile Guastella e Rabito per Chiaramonte Gulfi; Guccione, Vittorini, Pasolini e Consolo per Scicli, Sciascia e Mandarà per Vittoria; solo per citare quelli in punta di penna, diventano incisivi cantori, impeccabili guide, formidabili traghettatori tra una dimensione e l’altra degli Iblei, dalle tradizioni dei paesi montani, alle spiagge soleggiate del litorale, dalle turbinose architetture chiesastiche, alle tavole imbandite di domenica, dai riti e le feste dei santi patroni, al senso di meraviglia per la natura incontaminata. Grazie al contributo pari a diecimila euro reso dalle decurtazioni degli stipendi del gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle all’Ars, sarà possibile la mappatura dei luoghi interessati e la realizzazione di una guida letteraria degli Iblei, un efficace strumento per la valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale che si avvale della consulenza scientifica di Andrea Guastella e Stefano Vaccaro. A quasi un anno dalla scomparsa di Andrea Camilleri, un posto non può non essere riservato al celebre scrittore siciliano i cui libri hanno ispirato la fortunata serie del Commissario Montalbano. L’adattamento televisivo delle opere di Camilleri ha reso celebre nel mondo il Ragusano e pur non avendo una definitiva localizzazione geografica essa sembra coincidere perfettamente col territorio ibleo che ormai è entrato nell’immaginario collettivo come i luoghi del Commissario. Attraverso la letteratura, la televisione ha assottigliato, fino a farla sparire, la distanza tra i luoghi di fantasia e i luoghi reali, unificando tutta la provincia in un unico grande set cinematografico che è possibile ripercorrere girando in lungo e largo il territorio ibleo.
(di Stefano Vaccaro e Andrea Guastella)