Interrogazione del M5S per conoscere le quantità residue di rifiuti che possono finire nelle discariche ancora attive. Si è perso troppo tempo per fare gli impianti di trattamento.
Non conosciamo né il mese, né il giorno, ma una cosa è certa, la Sicilia è destinata ad affogare presto tra i rifiuti. Troppo tempo sprecato per la realizzazione di impianti di trattamento. Quantomeno si cominci a correre ai ripari.
Abbiamo presentato un’interrogazione al governo regionale, di cui il collega Giampiero Trizzino è primo firmatario, per “conoscere le quantità residuali di rifiuti abbancabili nelle discariche attive alla luce del fatto che per anni non è stato rispettato il ‘principio di prossimità’ per cui, ad esempio, le discariche di Catania hanno ricevuto i rifiuti di Palermo e così via. Dobbiamo sapere quanto tempo ci resta prima che i rifiuti invadano tutta la Sicilia. Il countdown è iniziato.
Troppo tempo è stato sprecato per la realizzazione degli impianti di trattamento che abbiamo sempre e costantemente invocato. Ma è stato come predicare nel deserto. E il piano dei rifiuti in arrivo non lascia certo sperare bene, anzi. Occorre cambiare passo, costruendo gli impianti di trattamento e potenziando al massimo la differenziata, ma occorre farlo subito.
L’emergenza di Palermo in questo momento è sotto gli occhi di tutti, ma la situazione sta per esplodere in tutta la Sicilia. Palermo nei prossimi giorni potrà respirare grazie all’autorizzazione ricevuta dall’Arpa ad abbancare nella sesta vasca di Bellolampo 140 mila tonnellate della ‘frazione biostabilizzata’, ossia quella parte dei rifiuti che è stata sottoposta al trattamento meccanico biologico, il resto dovrà essere inviato a Catania. L’ok dell’Arpa per Palermo è soltanto una piccola boccata d’ossigeno, che consentirà di liberare la città dai cumuli di rifiuti che invadono le strade. Nulla viene però previsto per i comuni della provincia che restano sommersi dai rifiuti, né tantomeno per il resto della Sicilia, le cui discariche – la maggior parte nelle mani di privati – si stanno esaurendo. Se la settima vasca di Bellolampo non vedrà la luce nei primi mesi dell’anno nuovo, la crisi che oggi vive il capoluogo si allargherà a macchia d’olio in tutti i comuni dell’isola.