Contratto di Fiume: Stipularlo per il Dirillo per una maggiore tutela e salvaguardia di tutto il territorio dei Macconi

04 Ago 2020

Stipulare anche per il fiume Dirillo il cosiddetto Contratto di Fiume in Sicilia, per una maggiore tutela e salvaguardia di tutto il territorio dei Macconi.

La scorsa settimana, insieme agli altri portavoce pentastellati (il senatore Pino Pisani, la deputata nazionale Marialucia Lorefice ed i consiglieri comunali Concetta Celeste e Alessandro Carrubba) abbiamo anche avuto una interlocuzione in Prefettura, alla presenza del prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza e del sindaco di Acate, Giovanni Di Natale. Chiediamo che il contratto di Fiume venga stipulato per il Dirillo che soffre di cronica mancanza di pulizia e che ogni anno esonda allagando le aziende agricole circostanti, scaricando in mare tutti i rifiuti che incontra. È importante che il sindaco Di Natale si adoperi al più presto per reperire queste risorse interloquendo con tutti enti interessati e quindi con il Libero consorzio comunale, la Regione attraverso l’autorità bacino, e magari qualche comune limitrofo interessato.

La Regione Siciliana con delibera di Giunta Regionale n. 242 del 25/09/2015 ha aderito alla “Carta nazionale dei Contratti di Fiume”, e con delibera n. 466 del 23/10/2017 ha istituito la cabina di regia per supportare lo sviluppo dei contratti di fiume attivati e da attivarsi. L’impegno delle Amministrazioni è quello di redigere un “Piano di Azione Locale” partecipato e condiviso con i cittadini, gli stakeholders, etc..

In Sicilia sono già in atto importanti  contratti di fiume come quello del “Val di Noto”, quello “Pedara-Etna”, quello “Mela–Corriolo”, e quello sul fiume Oreto, e un protocollo di intesa per il Contratto di Fiume e di Costa del bacino idrografico R 19037 Eleuterio. Il nostro fiume Dirillo, limitrofo alla riserva naturale del Biviere di Gela, bacino idrico che interessa la cosiddetta fascia trasformata del sud-est, non può restarne fuori. Gli strumenti per intervenire esistono, sarebbe un enorme peccato non sfruttarli.

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