Faccia bandi e paghi le professionalità.
A proposito del post social sul museo Pepoli scritto dall’assessore regionale ai beni culturali Alberto Samonà, sono indignata dalle sue parole, auspica letteralmente il diffondersi del lavoro gratuito nel settore delle arti. Ebbene, un conto è ringraziare chi offre una libera sponsorizzazione un altro è auspicarsi che in questo periodo di crisi i professionisti del settore culturale lavorino sempre di più gratuitamente. Quale sarà la sua prossima richiesta? Artisti ad esibirsi senza cachet? Dovrebbe fare l’esatto contrario e cioè fare bandi e pagare le professionalità.
Che una maestranza voglia offrire gratuitamente il proprio servigio per la propria città è un gesto nobile ma che Samonà possa definire una ‘buona prassi’ ha dello scandaloso. Sfruttare gratuitamente il lavoro altrui vuol dire ‘schiavismo’ e giustificarlo a causa della mancanza di fondi significa che l’assessore leghista sta dichiarando la propria incapacità di gestire i beni culturali.
Auspichiamo maggiore rispetto per la dignità professionale di tutti i lavoratori della cultura che oltre al danno del periodo pandemico devo sentirsi insultati da considerazioni del genere.